Nella seconda parte dei “Fratelli Karamazov” Ivan e Alioscia hanno una lunga conversazione teologica in trattoria, nel corso della quale il primo se ne esce sorprendentemente con queste parole: «Posto che Dio esista, e che abbia realmente creato la Terra, questa, come tutti sappiamo, è stata creata secondo la geometria euclidea, e l’intelletto umano è stato creato idoneo a concepire soltanto uno spazio a tre dimensioni». […]
La matematica dei Fratelli Karamazov (Repubblica – 23/11/15)

E’ uno dei paradossi della nostra epoca che la matematica sia, allo stesso tempo, la più odiata e la più utile di tutte le discipline. Da un lato, i bambini e gli adulti la aborriscono, la gente comune si gloria di non capirci nulla e i media la snobbano, dedicando la più una morbosa attenzione ai matematici che confermano lo stereotipo del “genio pazzo”, come John Nash. Dall’altro lato, la matematica costituisce il linguaggio comune e universale della scienza, sul la quale si basa la tecnologia che caratterizza la civiltà occidentale contemporanea: soprattutto quella dei computer, il cui linguaggio trasuda numeri fin dal nome della “digitalizzazione” che lo caratterizza. […]
La matematica. L’universo dei numeri I e II (Repubblica – 8/10/15)

Qualche anno fa ho intervistato Orhan Pamuk, e questo fu il suo preambolo: “Prima che inizi, mi lasci dire una cosa. Io provengo da una famiglia di ingegneri. Mio padre e mio zio si divertivano a farmi giocare con la matematica, proponendomi spesso problemi e puzzle. E io avevo sempre l’ansia di dovermi confrontare con domande trabocchetto, e di non essere abbastanza veloce e intelligente per rispondere. A scuola il buon sangue di famiglia non mentiva, e andavo bene inmatematica. Ma affrontarne i professori mi rendeva sempre nervoso: dunque, mi scuserà se sono nervoso anche ora”. […]
Mani avanti, non barate: si rischia la figuraccia (Repubblica – 4/09/15)

Confesso che la notizia della morte di Oliver Sacks mi ha colto impreparato. Non perché non avessi letto i suoi recenti articoli sulla malattia terminale che gli era stata diagnosticata, ma perché alcuni indizi mi lasciavano sperare che la sua fine non fosse così vicina.Ad esempio,compiendo ottantadue anni a luglio, aveva detto di temere che non sarebbe arrivato al suo «compleanno al polonio»: l’ottantaquattresimo, cioè. E si poteva immaginare che questo significasse che i dottori gli avevano dato la speranza di vedere l’ottantatreesimo, «al bismuto». […]
Oliver Sacks, l’uomo che scambiò la scienza con la poesia I e II (Repubblica – 31/08/15)

A due centinaia di chilometri da Mosca, vicino alla cittadina di Tula, si trova Jasnaja Poljana, “ChiaraRadura”, una meta di pellegrinaggio laico nota in Russia per essere stata la residenza di Lev Tolstoj e dei suoi antenati. In particolare, del principe Nikolai Volkonskij, generale zarista e nonno materno dello scrittore. L’assonanza del suo nome con quello del principe Nikolai Bolkonskij di “Guerra e pace” non è ovviamente casuale. […]
Guerra e pace negli angoli di casa Tolstoj (Repubblica – 29/08/15)

La leggenda vuole che il Buddha storico sia nato a Lumbini, un paesino nepalese a pochi chilometri dai confini con l’India. E poiché la sua predicazione si è poi diffusa in tutto l’Oriente, in quella Betlemme del buddhismo si trovano templi di ogni provenienza asiatica, suddivisi nelle due grandi denominazioni di quella religione: il Piccolo Veicolo “individualista”, praticato in Thailandia, Birmania, Sri Lanka, Cambogia e Laos, e il Grande Veicolo “collettivista”, praticato invece in Cina, Giappone, Vietnam, Corea e Mongolia. […]
Il regno magico dove la felicità è puro calcolo (Repubblica – 19/08/15)

A un matematico la mappa del centro rinascimentale di Amsterdam ricorda immediatamente la genesi figurata dei numeri pitagorici. I suoi canali, infatti, si espandono gradualmente dal lungomare verso l’entroterra, e i tre principali appaiono come spezzate esagonali inscritte in semicerchi crescenti, a testimonianza e memoria della pianificazione urbana intrapresa ad Amsterdam tra la fine del Cinquecento e il Settecento. […]
Calcolando i canali pitagorici di Amsterdam I e II (Repubblica – 14/08/15)

Il Golfo del Messico è separato dal Mar dei Caraibi da una tenaglia che si chiude su Cuba, e le cui due punte sono la Florida e lo Yucatán. Quest’ultimo è una penisola suddivisa fra il Messico, il Guatemala e il Belize, e fu il centro della grande civiltà maya diffusasi fino all’Honduras e al Salvador, fiorita nel primo millennio della nostra era, appassitasi nella prima metà del secondo e spentasi definitivamente nel 1639, con la conquista spagnola dell’ultima città resistente. […]
La storia del pianeta comincia dal fattore K-T (Repubblica – 10/08/15)

L’umanesimo è un microscopio che si focalizza sull’uomo per osservarlo e conoscerlo da vicino. Paradossalmente, però, è proprio la sua stessa natura a condannare l’umanesimo a una visione miope e angusta, oltre che partigiana, del suo oggetto di interesse e distudio. Nei miti della religione, nei sistemi della filosofia e nei racconti della letteratura l’uomo viene infatti immaginato, pensato e descritto come se fosse il massimo, o addirittura l’unico, essere degno di interesse nell’universo mondo. […]
La macchina perfetta è nascosta negli animali (Repubblica – 28/07/15)

Per una sorta di compensazione astronomica, l’annuncio della Nasa che ci sono più Terre ci rende meno soli. Il nuovo pianeta assomiglia infatti al nostro in maniera impressionante: ha più o meno le stesse dimensioni e la stessa età della Terra, gira attorno a una stella che ha più o meno le stesse dimensioni e la stessa luminosità del Sole, a una distanza orbitale e in un anno planetario che sono più o meno simili ai nostri. Il nome di questo fratello gemello della Terra è Kepler 452b. […]
Scoperta un’altra Terra I e II (Repubblica – 24/07/15)

C’è forse qualcosa di più evidente del fatto che il Sole e la Luna girano attorno alla Terra, una volta al giorno? Basta un minimo di osservazione, per accorgersi che entrambi gli astri si alzano, si muovono e si abbassano nel cielo, in maniera perfettamente analoga. Eppure, oggi sappiamo che questo genere di “evidenze” è inconcludente, per un duplice motivo: non solo, com’è ovvio, per l’appello all’autorità, ma anche, e più sorprendentemente, per quello alla supposta prova dei fatti. […]
Quel duello senza fine tra scienza e buon senso (Repubblica – 9/06/15)

Nel 1934 uno studente svedese diciannovenne di nome Oscar Reutersvärd si annoiava alle lezioni di latino, e per distrarsi incominciò a disegnare sui margini del libro di grammatica. Sperimentò con stelline regolari a varie punte, e un giorno si accorse che disponendo attorno alla stella di David a sei punte altrettanti cubi disegnati in assonometria otteneva uno strano disegno. Aggiunti altri tre cubi ai vertici completò la figura di un triangolo paradossale, con tre angoli retti. […]
Dietro l’arte è sempre nascosta la matematica I e II (Repubblica – 29/05/15)

John Nash e la moglie Alicia sono morti sabato sera in un incidente nel New Jersey, sbalzati fuori da un taxi che si è schiantato contro un guardrail. Stavano tornando a casa da Oslo, dove il matematico aveva ricevuto il premio Abel dal re di Norvegia, e aveva incontrato il campione del mondo di scacchi, il norvegese Magnus Carlsen. Una morte straordinaria, analoga a quella della principessa Diana, per una coppia straordinaria, che era rimasta unita per più di mezzo secolo nella buona come nella cattiva sorte. […]
L’assurda morte di Beautiful mind I, II e III (Repubblica – 25/05/15)

Un giorno, al Club dei professori dell’Università di Cornell, mentre ero in coda per il pranzo mi ritrovai vicino a Roald Hoffmann, un premio Nobel della chimica che conoscevo. Stavamo scambiando qualche parola quando gli si avvicinò un collega che lo stava cercando, perché si era imbattuto in una difficoltà. Hoffmann guardò per un solo istante il foglio pieno di formule che gli veniva mostrato, senza leggerlo, e puntò il dito in un punto dicendo: «Qui c’è un problema». […]
Attenzione a fidarsi solo del primo sguardo (Repubblica – 24/05/15)

Pietro I di Russia viene chiamato “il Grande” per molti motivi. Il più elevato e duraturo dei quali è la fondazione dell’Accademia delle Scienze, che nel Settecento costituì il centro organizzativo di una letterale rivoluzione culturale che traghettò il paese dal medioevo alla modernità. […]
Così lo zar risolse il teorema di Eulero I e II (Repubblica – 30/03/15)

In una lettera del 1839, il diciottenne Fëdor Dostoevskij scrisse al padre: «Che strana scienza la matematica, e che sciocchezza occuparsene». E quando da adulto dedicò alla geometria una pagina dei Fratelli Karamazov, non poté fare a meno che scriverne sciocchezze, appunto. Il suo alter ego Lev
Tolstoj disseminò invece sensate metafore matematiche in Guerra e pace […]
L’algoritmo sembra un racconto di Tolstoj (Repubblica – 2/03/15)

La tecnica del flashback, largamente sfruttata dalla letteratura e dal cinema, risale in realtà all’antichità. La si ritrova in molti classici, dal Mahabharata all’Iliade, e i Greci la chiamavano analessi, “ripresa” o “recupero”. L’esempio più noto è il blocco dei canti IX-XII dell’Odissea, nei quali Ulisse racconta al re Alcinoo le peripezie che l’hanno portato da Troia alla terra dei Feaci. […]
Archimede, Ulisse e la matematica (Repubblica – 20/02/15)

Il 14 marzo 2004, giornata mondiale del pi greco, Daniel Tammet si esibì in pubblico al Museo di Storia della Scienza dell’Università di Oxford, recitando in cinque ore e nove minuti le prime 22.514 cifre decimali di pi greco, appunto, che iniziano con «uno quattro uno cinque nove due sei cinque tre cinque nove». Queste imprese, tipiche del Guinness dei Primati, in genere brillano solo per la loro futilità […]
Il segreto del poeta matematico (Repubblica – 9/02/15)

Spesso l’attività del matematico viene spiegata, a coloro che la ritengono misteriosa, attraverso metafore attinte da altri campi. La prima di queste metafore è antica, e risale a Pitagora […]
Quante metafore parlano di matematica (Repubblica – 1/02/15)

“Io non ho mai capito niente di matematica”. Questa è la frase che un matematico si sente più spesso rivolgere, praticamente da chiunque venga a sapere il mestiere che fa. Eppure, pochi sono così matematicamente analfabeti da non essere in grado di fare correttamente i conti al mercato o in banca […]
Ecco perché non possiamo non dirci matematici (Repubblica – 14/01/15)

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