Caro ministro Sangiuliano, ho letto con interesse il suo bell’articolo pubblicato martedì su
queste pagine, “Ecco perché sono un anticomunista”, apprezzando anzitutto lo stile argomentativo e le interessanti citazioni. Lo dico senza ironia, e lo preciso a scanso di equivoci, visti i tempi. Premetto che non posso che essere d’accordo, quando lei ci stimola ad essere non antifascisti O anticomunisti, a seconda della propria storia e del proprio schieramento politico, ma antifascisti E anticomunisti.

Anticomunista? No, anticolonialista! (La Stampa, 1/02/24)

È uomo controvento. Convive con l’abisso del nulla, ragiona di infinito, è fieramente orfano di fede. E dire che Piergiorgio Odifreddi è nato in una città che non lo aveva capito: lo voleva prete e lo ha reso ateo, gli stava apparecchiando un posto da geometra quando lui già pensava alla teoria della calcolabilità. Erano gli anni che tra la vita e la morte, cantava qualcuno, si sarebbe scelto l’America. Ma vuoi che uno che si prepara a diventare Odifreddi si metta a fare la conta tignosa di un sogno solo? Due anni oltreoceano a studiare logica matematica e poi in Russia, dove finisce in mezzo a una trama distopica, da guerra fredda.

Vi racconto la mia Cuneo (La Stampa, 20/01/24)

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