Le menzogne di Ulisse (2004) Le menzogne di Ulisse (2004)

La logica è lo studio del lógos, vale a dire del pensiero e del linguaggio. Questo libro ne narra l’appassionante storia, dagli albori della civiltà ai giorni nostri, attraverso le avventure personali e intellettuali dei suoi maggiori protagonisti, da Platone e Aristotele ad Abelardo e Occam, da Frege e Russell a Gödel e Turing.

Scorrono in queste pagine paradossi e rompicapi, dalla verità all’infinito, che hanno ossessionato gli antichi e i moderni. E analisi grammaticali e logiche del linguaggio che ne hanno chiarificato le strutture. Assiomi e regole della ragione che ne hanno evidenziato le potenzialità e i limiti. Applicazioni teoriche e pratiche della logica, culminate nella progettazione e nella costruzione del computer. Perché non si descrive, qui, soltanto uno spensierato gioco che permette di smascherare Ulisse e i tanti, troppi, mentitori che affollano lo spazio e il tempo umani. Si narra, anche, un’eccitante impresa intellettuale che conduce sulle vette del pensiero, attraverso sentieri e cammini punteggiati di segnalazioni letterarie, filosofiche, scientifiche e matematiche, a testimonianza dell’unità della Cultura.

“… il linguaggio è una tecnologia, e come tale può essere usato o abusato. Infatti, ogni parola è letteralmente una parabola: essendo «messa a fianco» o «in parallelo» alla realtà, essa va interpretata e compresa, e si presta dunque a essere fraintesa. Ad esempio, le stesse parole che ci permettono di cogliere l’essenza del mondo fisico possono anche illuderci di percepire la presenza di un mondo metafisico.

Addirittura, ci sono stati alcuni che hanno pensato che il mondo sia posto in essere dal linguaggio, e che senza parole le cose non esistano. L’evangelista Giovanni, ad esempio, che iniziò il suo Vangelo con il famoso versetto: «In principio era la Parola, e la Parola era presso Dio, e Dio era la Parola ». O il filosofo Heidegger, che affermò: «E’ la parola che procura l’essere alla cosa».

Ora, tutto sta ad intendersi. Se Heidegger voleva dire che le banane non esistono fino a quando non si inventa la parola «banana», allora la cosa fa appunto ridere: e infatti le scimmie se la ridono, e mangiano le banane anche senza saper parlare. Se invece Heidegger voleva dire che lo spirito, con la minuscola o la maiuscola, non esiste fino a quando non si inventa la parola «spirito», allora aveva certamente ragione.”

IntervisteRecensioni

Giovedì Scienza 24/02/2005

Dopo essere stato confinato per decenni nella caserma della logica matematica, Piergiorgio Odifreddi è da qualche tempo in libera uscita nel campo della divulgazione. In alcuni suoi libri si aggira ancora nei pressi della caserma, da La matematica del Novecento (Einaudi, 2000) a Divertimento geometrico (Bollati Boringhieri, 2003). In altri guarda all'insù e ammicca al Comandante Massimo, da Il Vangelo secondo la scienza (Einaudi, 1999) a Il computer di Dio (Cortina, 2000). In altri ancora guarda all'ingiù e scherza col fuoco, da Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003) a Zichicche (Dedalo, 2003): quest'ultimo, addirittura, con prefazione di Belzebù stesso.[...]
Autorecensione scherzosa - 6/2004

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